Volevano la pietra leccese, il tufo, il càrparo. Le forme erano completamente nuove, ma i materiali erano quelli che da sempre erano stati cavati dai nostri giacimenti, per costruire sfarzose cattedrali e palazzi imponenti, così come umili case contadine ed insignificanti chiesette di campagna.
L’Ozio è rifugio e strumento d’indagine. Non l’ozio dei basilischi e dei gattopardi, ma quello di Seneca: “una sosta, non un porto”, che dà l’occasione di contemplare, scrutare, conoscere… La quiete apparente del Sud, la lentezza evocata da Franco Cassano nel suo “Pensiero Meridiano”, che permette di “aprirsi magicamente ai sogni” e di trovare “un accordo tra mente e mondo”. L'Ozio che coinvolge gli artisti che hanno deciso di collaborare a questo progetto non è una condizione stagnante ma, al contrario, è il motore della novità: permette di scavare ancora, dopo millenni nella realtà che viviamo, per offrire frammenti di verità. L’arte vuole il suo tempo, l’artista deve impadronirsene per poter pensare, elaborare, mettere in campo la sua abilità manuale, cercando il giusto equilibrio tra virtuosismo e gesto istintuale, tra esperienza personale e collettiva.
giovedì 20 marzo 2014
Lecce fascista - La cariatide di Martinez
Volevano la pietra leccese, il tufo, il càrparo. Le forme erano completamente nuove, ma i materiali erano quelli che da sempre erano stati cavati dai nostri giacimenti, per costruire sfarzose cattedrali e palazzi imponenti, così come umili case contadine ed insignificanti chiesette di campagna.
venerdì 16 agosto 2013
"Lecce barocca. E Lecce fascista?"
Nell’agosto del 2012 il progetto Ozio faceva il suo primo passo con la collettiva omonima presso Art&Ars Gallery, in Galatina. L’immagine scelta per trasmettere in modo immediato il vortice di idee e suggestioni che animavano il gruppo di artisti coinvolti nell’esibizione era un puttino, rubato al balcone di un palazzo seicentesco della cittadina al centro del Salento. Uno stralcio del Barocco pulsante e caotico del leccese come segno della volontà di far confluire il “pensiero meridiano” nel procedimento artistico. Nel febbraio del 2013 il progetto si sposta a Matera, per riflettere sul concetto dell’abitare. La chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve fornisce l’immagine di questa tappa, con i cerchi concentrici ricavati nella piatta volta di pietra, a sostituire la cupola ed a suggerire un’idea di elevazione. Elevazione che può avvenire al chiuso di un edificio, un manufatto umano, se risponde a delle precise esigenze formali e spirituali.
Bibliografia:
Ettore
Bambi, Stampa e società nel Salento Fascista, Lacaita editore, 1981
Silvia
Bignami – Paolo Rusconi, Le arti e il fascismo. Italia anni Trenta,
Art e Dossier, Giunti 2012
Marcello
Fagiolo – Vincenzo Cazzato, Le città nella storia d’Italia:
Lecce, Laterza, 1984
Andrea
Mantovano, Il volto della città nuova: la rivoluzione razionalista a
Lecce, in Kunstwollen n°2 – Architetture salentine, Edizioni
Esperidi, 2010
Andrea
Mantovano,Trasformazione di uno spazio pubblico: Piazza S. Oronzo a
Lecce
"Lecce fascista, una cartina turistica di regime" - Elemento della performance omonima."
domenica 3 febbraio 2013
https://www.dropbox.com/sh/4aqqpuxvuh3p3fc/prNaQGpUsr/Ozio%20Matera%20qualit%C3%A0%20web.pdf
lunedì 28 gennaio 2013
associazione d'arte e cultura Matera
inaugura:
Sala mostre ARTErìa, Vico XX settembre, 2 - Matera
Inaugurazione 3 febbraio, ore 18,30
Orari: Lunedì - Sabato 16,00 - 20,00
www.arteriamatera.it
Tel/Fax 0835.337383 - 3284030729
"Ozio - Abitare" è una ricognizione sul lavoro svolto negli ultimi mesi nell’ambito di “Ozio”. Si tratta di un progetto nato da un gruppo di artisti del sud Italia che coinvolge personalità operanti in aree geografiche differenti, impegnati in procedimenti di vario genere, in un percorso volto alla riscoperta di un atteggiamento lento e riflessivo nei confronti del fare arte, alla presa di coscienza del valore archetipico delle immagini, alla valorizzazione della perifericità, sia in senso geografico che culturale.
Orfeo Cellura, Hernàn Chavar, Francesco Cuna, Sante Cutecchia, Pasquale De Sensi, Tinatin Ghughunishvili, Mariateresa Marino, Salvatore Masciullo, Luigi Massari, Alessandro Matteo, Fabio Mazzola, Emanuele Puzziello e Caterina Striccoli si confrontano con l’idea della casa, adottando come bussola il concetto di abitazione come cassa di risonanza delle vibrazioni del mondo. Non un manufatto che deve semplicemente soddisfare le esigenze materiali dell’uomo ma, come hanno fatto per millenni le abitazioni rupestri dei Sassi, favorire la sua sintonia con il ciclo vitale, la cadenza del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni e perfino la dicotomia vita / morte. Ciascuno degli artisti coinvolti riflette in modo personale, focalizzando ora l’aspetto privato ed intimo dell’abitare, ora gli aspetti simbolici e rituali o quelli socio antropologici e mettendo in relazione il processo creativo dell’opera d’arte con quello della costruzione della casa.
Dal 3 febbraio sarà possibile effettuare gratuitamente il download del catalogo in pdf da questo blog.